Un respiro e di corsa per…
Luigi Tramontano un pioniere del Podismo
“La mia corsa non è mai stata una dipendenza ma crescita di autostima”
Di: Peppe Sacco
Sorriso e stretta di mano decisa è stato l’incontro con Luigi Tramontano ed è stato un piacere conoscerlo per presentarvelo. Giusto dirvi che durante l’intervista oltre a conoscere la sua storia, ho avvertito le emozioni di chi ha un bagaglio pieno di nobile gioia e di valori; senza difficoltà e con la stessa allegria ho fatto anch’io un tuffo nel Podismo Campano di qualità, un salto indietro nel tempo in linea rimarcando i valori e gli insegnamenti di Vittorio Savino, Giovanni Iodice e Osvaldo Vitale tre persone che hanno dato vita alla Corsa su Strada in Campania per preparazione, competenza, capacità, serietà, bravura, impegno, perizia e abilità che comunemente chiamiamo “Podismo”. L’intervista a Luigi Tramontano è stata prima di tutto un modo di avvicinarmi ad un’altra persona per conoscerla meglio, oltre il muro dell’estraneità scoprendo la persona, le esperienze che ha vissuto, le partecipazioni ad eventi, i suoi ricordi.
Conosciamolo: Luigi nasce e vive ad Aversa storica località in provincia di Caserta marzo del 1944, senza diffondere particolarità personali, sottolineo la sua vita lavorativa nel ruolo di infermiere professionale presso l’ospedale di Aversa. La passione per la corsa “unico sport praticato” ci porta ad una corsa campestre organizzata dal Circolo Fiamma nel 1962. “Quella prima esperienza – dice Luigi – è stata un incantesimo, in tanti dicevano di lasciar perdere, ma non ho mai smesso di correre” L’accanimento arriva partecipando nelle così dette “marce non competitive” organizzate a quei tempi dalla FIASP. “ Fu la molla dell’amore di aggregazione ed una necessità fare sport all’aria aperta con il motto: un respiro e di corsa per arrivare al traguardo, – continua dire – Quelle partecipazioni FIASP restano indelebili, le cui finalità erano: propagandare lo sport come mezzo di formazione fisica e culturale per migliorare l’utilizzazione del tempo libero e per riscoprire nel rispetto della natura la coesione sociale dei partecipanti; è stato in quel periodo che ho conosciuto il prof. Iodice, e Osvaldo Vitale, di Osvaldo mi è rimasto il suono del battito di mano che davano la partenza.” Il riassunto del riassunto di quegli anni ricorda la prima delle 50 maratone che detiene nel palmares corsa a Santa Maria Capua Vetere il 30 aprile 1989. Il bilancio della classica distanza dei 42 km e 195 metri lo vede nelle classifiche di maratoneta organizzate in diverse città d’Italia e altri paesi, in risalto si annota: tre maratone corse a New York, ultra maratone di varie distanze, tre partecipazioni alla storica 100 km Dei Gladiatori, un Passatore, Trail e Triathlon. “Ho militato per lunghissimi anni con l’Arca Atletica Aversa del presidente Vittorio Savino, un solo anno con Amatori Vesuvio, oggi con lo stesso orgoglio vesto i colori della Podistica Normanna.”
In casa Tramontano brilla una ricca bacheca che mette in bella mostra i ricordi che testimoniano il passato sportivo, ma c’è ancora spazio per quelli futuri. “I chilometri fatti non li valuto un dispendio di energia, non mi sento per niente un campione, sì atleta amatore, non ho mai perso una gara usando la regola: se conosci te stesso il traguardo è sicuro”. Durante la bella chiacchierata (ovviamente accompagnata da un aperitivo) Luigia non mi ha mai parlato di posizioni e tempi, ma di una fantastica storia non inventata di una ottantina di pagine (come la sua età) di bei ricordi dove riaffiorano immagine di persone e luoghi, poi termina di raccontarsi mettendomi addosso un brivido come un tuono: “Il podismo, mi ha reso una persona corretta, mi ha insegnato a essere paziente, a essere sempre motivato e resiliente, non solo nello sport, ma anche e forse soprattutto nella vita.” Nuova stretta di mano per il cordiale saluto dell’arrivederci, con il piacere di aver conosciuto un pioniere del podismo.
(dedicato ai podisti della sua età – Peppe Sacco)